martedì 9 dicembre 2008
ma arriviamo al dunque:
La cosa che più mi interessa far sapere (argomento che svilupperò in seguito) è proprio quello che Paul Watzlawick e colleghi (1967) ritenevano dopo molteplici studi. Ossia, che c'è una differenza di fondamentale importanza nello studio della comunicazione umana, in quanto, ogni processo comunicativo tra esseri umani possiede due dimensioni distinte: da un lato il contenuto (ciò che le parole dicono), dall'altro la relazione (ovvero quello che i parlanti lasciano intendere, a livello verbale e più spesso non verbale, sulla qualità della relazione che intercorre tra loro).
ma allora ecco i 5 assiomi della comunicazione!
-Non si può non comunicare;
-Ogni comunicazione ha aspetti di contenuto e di relazione;
-La natura della comunicazione dipende dai punti di vista / punteggiatura;
-Comunichiamo sia in modo digitale, sia in modo analogico - con parole e con i gesti;
-Gli scambi comunicativi hanno natura complementare o simmetrica;
ovviamente, non volendo dilungarmi troppo nella descrizione degli stessi, ho aggiunto un sito, qui di seguito, che spiegherà e presenterà approfonditamente i medesimi assiomi:
http://www.itg-rondani.it/dida/italiano/La%20comunicazione%20linguistica/8A.htm
-Ogni comunicazione ha aspetti di contenuto e di relazione;
-La natura della comunicazione dipende dai punti di vista / punteggiatura;
-Comunichiamo sia in modo digitale, sia in modo analogico - con parole e con i gesti;
-Gli scambi comunicativi hanno natura complementare o simmetrica;
ovviamente, non volendo dilungarmi troppo nella descrizione degli stessi, ho aggiunto un sito, qui di seguito, che spiegherà e presenterà approfonditamente i medesimi assiomi:
http://www.itg-rondani.it/dida/italiano/La%20comunicazione%20linguistica/8A.htm
Il feedback comunicativo è sempre presente!
Il processo comunicativo ha una intrinseca natura bidirezionale, quindi il modello va interpretato nel senso che si ha comunicazione quando gli individui coinvolti sono a un tempo emittenti e riceventi messaggi.In realtà, anche in un monologo, chi parla ottiene dalla controparte un feedback continuo, fosse anche il messaggio non verbale "parla quanto vuoi, io non ti ascolto".
Questo fenomeno è stato riassunto con l'assioma (di Paul Watzlawick) secondo il quale, in una situazione in presenza di persone, "non si può non comunicare": perfino in una situazione anonima, come in un vagone della metropolitana, noi emettiamo continuamente, per i nostri vicini, segnali non verbali (che significano pressappoco "anche se sono a pochi centimetri da te, non ti minaccio e non intendo immischiarmi nella tua sfera intima"), e i nostri compagni di viaggio accolgono il messaggio, lo confermano e lo rinforzano ("bene; lo stesso vale per me nei tuoi confronti").
Questo fenomeno è stato riassunto con l'assioma (di Paul Watzlawick) secondo il quale, in una situazione in presenza di persone, "non si può non comunicare": perfino in una situazione anonima, come in un vagone della metropolitana, noi emettiamo continuamente, per i nostri vicini, segnali non verbali (che significano pressappoco "anche se sono a pochi centimetri da te, non ti minaccio e non intendo immischiarmi nella tua sfera intima"), e i nostri compagni di viaggio accolgono il messaggio, lo confermano e lo rinforzano ("bene; lo stesso vale per me nei tuoi confronti").
ma cosa avviene nella comunicazione?
Generalmente si distinguono diversi elementi che concorrono a realizzare un singolo atto comunicativo:
· emittente: la fonte delle informazioni effettua la codifica di queste ultime in un messaggio;
· ricevente: accoglie il messaggio, lo decodifica, lo interpreta e lo comprende;
· codice: parola parlata o scritta, immagine, tono impiegata per "formare" il messaggio;
· canale: il mezzo di propagazione fisica del codice (onde sonore o elettromagnetiche, scrittura, bit elettronici);
· contesto: l' "ambiente" significativo all'interno del quale si situa l'atto comunicativo;
· referente: l'oggetto della comunicazione, a cui si riferisce il messaggio;
· emittente: la fonte delle informazioni effettua la codifica di queste ultime in un messaggio;
· ricevente: accoglie il messaggio, lo decodifica, lo interpreta e lo comprende;
· codice: parola parlata o scritta, immagine, tono impiegata per "formare" il messaggio;
· canale: il mezzo di propagazione fisica del codice (onde sonore o elettromagnetiche, scrittura, bit elettronici);
· contesto: l' "ambiente" significativo all'interno del quale si situa l'atto comunicativo;
· referente: l'oggetto della comunicazione, a cui si riferisce il messaggio;
partiamo da zero: cos'è? cosa significa?
La comunicazione (dal lat. cum = con, e munire = legare, costruire e dal lat. communico = mettere in comune, far partecipe) non è soltanto un processo di trasmissione di informazioni (secondo il modello Shannon e Weaver).
In italiano, comunicazione ha il significato semantico di "far conoscere", "render noto".
In tedesco, il termine Mitteilung mantiene la radice latina mettere in comune, condividere.
La comunicazione è un processo costituito da un soggetto che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa (Grice, 1975).
In italiano, comunicazione ha il significato semantico di "far conoscere", "render noto".
In tedesco, il termine Mitteilung mantiene la radice latina mettere in comune, condividere.
La comunicazione è un processo costituito da un soggetto che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa (Grice, 1975).
lunedì 24 novembre 2008
Benvenuti nel mio blog!
Questo sarà un blog che strutturerò via via sempre di più e più approfonditamente, in vista di un esame di tecnologie della formazione a distanza. E' un blog dove discuterò/remo di un argomento che mi ha sempre affascinato moltissimo: la comunicazione educativa, con collegamenti al linguaggio del corpo.
buona visione
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